Trioceros sternfeldi
Descrizione
Spesso viene confuso con T. rudis, e anche nel mio caso era stato venduto come tale, ma in cattività T. sternfeldi è molto più diffuso ed è chiaramente distinguibile nonostante le somiglianze. Questa specie è endemica della Tanzania dove occupa le foreste umide d'alta montagna sopra i 2000 m s.l.m. sulle quali sono state trovate diverse locality che differiscono fra loro specialmente a livello cromatico (i miei esemplari dovrebbero provenire dal Mt. Meru ad osservare le immagini riportate su testo di C. Tilbury).
Raggiungono una lunghezza totale di 17 cm con la coda della stessa dimensione muso-cloaca o al limite leggermente più lunga. La testa è ampia ma piccola ed è caratterizzata da un casco leggermente elevato posteriormente. Possiedono inoltre una cresta golare e ventrale leggermente accennata e composta da tubercoli di forma conica, che è presente allo stesso modo sul dorso dove si prolunga fino a circa un terzo della coda. La gamma di colori è molto ampia, con maschi solitamente più appariscenti, e comprende: verde, giallo, rosso, marrone, bianco ed azzurro in varie sfumature.
Il dismorfismo sessuale è segnalato dalla presenza degli emipeni nei maschi che inoltre possiedono una pelle più rugosa e sono caratterizzati da una cresta dorsale più estesa rispetto al sesso opposto, dove in taluni casi è quasi assente.
Allevamento
Questa specie richiede un pò più d'impegno rispetto alle altre con cui ho avuto modo di lavorare perchè più sensibile ai parametri di umidità e temperatura. Io li ho stabulati in terrari di 40x40x80h cm arredati con rami e piante come photos e schleffera; l'illuminazione è garantita dal solito neon uvb 5% e non ho utilizzato spot o altri sistemi di riscaldamento a causa della forte tendenza di andare a cercare il calore che contraddistingue questa specie e che avrebbe aumentato di molto rischi di ustioni o simili. L'umidità anche deve essere mantenuta alta ma con dei picchi durante l'arco giornaliero e non costante.
Il temperamento è docile e confidente nei confronti dell'uomo, impara in fretta a cibarsi dalle mani, mentre è più aggressivo nei confronti dei conspecifici. Appetito molto forte ma i miei esemplari nel tempo hanno mostrato una certa predilezione per certi insetti e difficilmente si riusciva a variare la loro dieta come con gli altri animali. Altro aspetto da segnalare riguarda una serie di problemi, riscontrati nel maschio in mio possesso, legati all'estroflessione della lingua; questo può essere dovuto a squilibri elettrolitici, a problemi di disidratazione o di errata calcificazione e quindi l'integrazione è un aspetto di fondamentale importanza e che andrà tenuto sott'occhio nel tempo.
Riproduzione
Questa specie è vivipara e quindi dopo una gestazione di 5-6 mesi circa dà alla luce da 4 a 12 piccoli (8 nel mio caso) che inizialmente misurano attorno ai 4 cm. L'accoppiamento avviene solo nel giusto periodo e con le giuste condizioni ambientali, diversamente le femmine si mostrano non ricettive con colorazione scura e aggressività nei confronti dei maschi che, invece, tendono ad essere sempre pronti all'accoppiamento sfoggiando colori sgargianti e mostrandosi col tipico head bobbing. Purtroppo non sono riuscito a crescere i baby che nacquerò e quindi non so dire esattamente come andrebbero tenuti; li stabulai in vasconi di plastica aperti in alto con scottex sul fondo e qualche pianta vera per mantenere alta l'umidità. Credo che la scarsa circolazione d'aria all'interno dei vasconi fu uno dei fattori che portarono alla morte dei piccoli e quindi in futuro opterò per dei terrari in rete di dimensioni ridotte anche per la crescita dei babies.
La femmina che vedete nelle foto morì poi a causa di problemi con la formazione di slug dovuti a dei nuovi piccoli e questo fa capire la difficoltà nell'allevamento di specie vivipare che andrebbero lasciate solo ad allevatori esperti, motivo per cui anch'io le abbandonerò per il momento.